progetti

con le scuole

“MOVE IN ENGLISH”

Percorso di sensibilizzazione alla lingua straniera

PER INFORMAZIONI CONTATTARE:
Dott.ssa Elena Mattesini Tel. 349.5385394
Logopedista, Educatrice Professionale e Trainer per l’attenzione e la memoria. Titolare dello studio “Detto e Fatto, Logopedia, Pedagogia e Neuropsicomotricità”.

PREMESSA

In conformità con quanto stabilito dalle Indicazioni Nazionali ministeriali, è di fondamentale importanza favorire un approccio alla lingua straniera già durante il primo percorso scolastico, quello nella scuola dell’infanzia. I bambini assimilano moltissime informazioni provenienti dal mondo esterno e, se opportunamente sollecitati, sono in grado di acquisire competenze linguistiche e comunicative a lungo termine.

VALENZA EDUCATIVA

Il progetto non si caratterizza come insegnamento sistematico di una disciplina, ma come momento di sensibilizzazione del bambino ad un codice linguistico e ad un modo di comunicare diverso dal proprio e, in senso più ampio, come conoscenza di altre culture.

OBIETTIVI
  • Educativi
  • Linguistici (competenze lessicali, fonetiche e comunicative)
METODOLOGIA

L’apprendimento del nuovo codice comunicativo sarà favorito da un approccio naturale, proponendo delle attività ludiche, che partono dal movimento. Verrà attuata tale metodologia in base al principio secondo cui l’apprendimento di una lingua risulta in genere migliore e più spontaneo quando non è un mero passaggio di contenuti, ma avviene in un contesto reale.

ATTUAZIONE

Il progetto può essere proposto alla scuola dell’infanzia nel suo complesso, con le necessarie variazioni a seconda della classe con la quale si attua il percorso di sensibilizzazione.

“MOVI-mente!”

Percorso di psicomotricità funzionale

PER INFORMAZIONI CONTATTARE:
Dott.ssa Elena Mattesini Tel. 349.5385394
Logopedista, Educatrice Professionale e Trainer per l’attenzione e la memoria. Titolare dello studio “Detto e Fatto, Logopedia, Pedagogia e Neuropsicomotricità”.

PREMESSA

La psicomotricità funzionale è una disciplina educativa che sfrutta il movimento per lavorare sulla globalità della persona.

Gli studi neuroscientifici dimostrano sempre più come il sistema nervoso centrale presieda alla parte cognitiva, emotiva e motoria della persona. Partendo dallo studio scientifico del sistema nervoso centrale e della sua stretta relazione con il movimento, la psicomotricità funzionale permette di lavorare sul sistema attentivo, sulla respirazione, sullo schema motorio, sulla pulsazione, sulla postura, sui prerequisiti della scrittura, sul rispetto e la relazione con il mondo che ci circonda. Si tratta, pertanto, di una risposta educativa ai bisogni psico-fisici, attraverso un approccio che riconosce e rispetta la persona motivandola a espletare le proprie potenzialità.

VALENZA EDUCATIVA

Favorire la crescita globale del bambino (del sé corporeo, emotivo e cognitivo) nella relazione con gli altri e con il mondo degli oggetti, partendo dalle proprie capacità e potenzialità.

Permettere la sperimentazione del corpo quale luogo di esperienza e conoscenza di se stesso e della realtà, di espressione e comunicazione con l’altro.

OBIETTIVI:
  • Educativi
  • Relazionali
  • Motori
 METODOLOGIA

La psicomotricità funzionale segue le tappe del naturale sviluppo del bambino e favorisce, attraverso il corpo e il movimento, il conseguimento dell’identità, dell’autonomia e delle competenze prassiche e cognitive. Inoltre, la metodologia a mediazione corporea consente di realizzare un’azione preventiva nei confronti dei possibili disagi psico-corporei.

ATTUAZIONE

Il progetto può essere proposto alla scuola dell’infanzia nel suo complesso, con le necessarie variazioni a seconda della classe con la quale si attua il percorso di sensibilizzazione.

Screening per l’individuazione precoce dei disturbi dell’apprendimento nella scuola dell’infanzia

PER INFORMAZIONI CONTATTARE:
Dott.ssa Elena Mattesini Tel. 349.5385394
Logopedista, Educatrice Professionale e Trainer per l’attenzione e la memoria. Titolare dello studio “Detto e Fatto, Logopedia, Pedagogia e Neuropsicomotricità”.

PREMESSA

La letteratura in tema di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) mette in evidenza come un’alta percentuale di alunni certificati abbia alle spalle una storia di ritardo nello sviluppo del linguaggio e un disturbo specifico del linguaggio (DSL). Di valenza accertata è inoltre la teoria secondo cui, quanto prima viene individuato e preso in carico un bambino con ritardo del linguaggio, tanto maggiori sono le possibilità che quest’ultimo sviluppi adeguatamente le competenze metafonologiche, le quali sono a loro volta propedeutiche per l’apprendimento della lettura e della scrittura. Inoltre, La teoria dei principi di conteggio elaborata da Gelman e Gallister (1978) ci insegna che il bambino, fin dai primissimi anni, detiene un concetto innato di quantità che evolve nell’acquisizione delle procedure di calcolo nella scuola primaria.

Il progetto di screening, ideato per l’ultimo anno della scuola dell’infanzia secondo le linee guida nazionali, ha lo scopo di individuare precocemente il mancato raggiungimento delle competenze linguistiche, metafonologiche e di calcolo allo scopo di attuare dei percorsi di potenziamento che favoriscano un sereno ingresso del bambino nella scuola primaria.

Il progetto si compone di due fasi:

  1. Compilazione di questionari IPDA da parte delle insegnanti rispetto alle competenze dei singoli alunni.
  2. Somministrazione della batteria di prove IPDA prevista solo per gli alunni risultati a rischio nei questionari.

A seguito della correzione della batteria, qualora dovessero emergere delle criticità, sono previsti incontri di informazione con le famiglie.

Il progetto è rivolto alla scuola dell’infanzia.